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Trento, sabato 21 settembre 2013 Nel dibattito sulla conversione industriale che riguarda il sito Whirlpool, si potrebbe provare ad inserire alcuni ragionamenti di sviluppo sostenibile. Abbiamo una struttura che sarà messa a disposizione per attività industriali future e sarebbe auspicabile che tali attività potessero essere inquadrate in un ambito di sostenibilità ambientale d’avanguardia. Un altro problema irrisolto e che sarà tema di approfondimento sia durante la campagna elettorale, ma soprattutto poi in ambito gestionale della futura amministrazione, riguarda la gestione del residuo indifferenziato, cioè la famosa chiusura del cerchio della partita rifiuti. L’accostamento dei due temi non è casuale, bensì lo propongo come abbinamento per un ragionamento, in prospettiva, relativamente alla conversione del sito industriale abbinata alla realizzazione di un impianto industriale di trattamento meccanico del residuo indifferenziato. Il luogo ben si presterebbe per locazione, dato che è vicino alla tangenziale e pure all’autostrada; vi è già una notevole disponibilità di energia elettrica prelevabile, visto il precedente impiego, per poter far funzionare lo stabilimento stesso. Rimane da progettare il percorso di conversione e adattamento delle strutture e calibrare il sistema, magari sulla traccia del famoso “progetto Cerani” che, già un paio di anni fa, grazie all’interessamento dei comuni della piana Rotaliana e spinto dalle associazioni ambientaliste come Coordinamento Trentino Pulito e Nimby Trentino, era stato proposto in alternativa al dismesso inceneritore. Ora i tempi sono maturi per riprendere in mano una gestione all’avanguardia della partita rifiuti, non vi sono più scontri su posizioni in antitesi tra loro e, la struttura Whirlpool, potrebbe rappresentare un punto di partenza per una conversione industriale tesa al rispetto ambientale. La proposta sopra descritta, rientra in un programma di sviluppo sostenibile in sinergia con il concetto di blue economy, sinteticamente riassumibile nell’evoluzione della green economy, cioè non più investimenti per inseguire il miglioramento ambientale, bensì progettualità nel perseguire percorsi ecosostenibili. Le idee ci sono, la politica vuole provare ad innovare e dobbiamo credere in un futuro migliore e lavorare con approcci diversi per trovare soluzioni che mettano in campo modelli economici diversi da quelli sostenuti finora. Da qui, noi ecologisti e civici verdi europei, vogliamo partire per lanciare un programma di innovazione, di speranza e di progresso; un programma dove l’antico pensiero ambientalista, che molti associavano a freno fastidioso per uno sviluppo basato sulla perenne crescita, diventa ora probabilmente l’unico percorso realmente perseguibile, per uscire da una crisi globale e irreversibile, di sistema e strutturale, che certo non sta risparmiando nemmeno il nostro Trentino; nel programma di governo abbiamo chiesto al nostro candidato presidente Ugo Rossi, di inserire progettualità innovativa, mirata a percorsi virtuosi strettamente legati ai concetti della blue economy, che il Trentino, terra all’avanguardia in fatto di ricerca e sviluppo, ha l’obbligo di percorrere, per il proprio futuro e per dare anche un impulso esemplare alla nazione; siamo sempre stati indicati come artefici di progresso e innovazione e, ora,possiamo diventare sempre più un punto di riferimento per tutto il paese e per l’Europa; siamo obbligati a farlo, per un Trentino migliore, autonomo ed europeo. Marco Ianes
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